Il ponte di Buriano ha ispirato uno dei vini dell’azienda Milanti Gentile, che porta proprio il suo nome: Il Buriano. Un vino rosso equilibrato di corpo e dalla struttura notevole. Quello che in molti non sanno è che questo ponte appare alle spalle di uno dei dipinti più ammirati e allo stesso tempo più controverso della storia: la Gioconda, dipinta da Leonardo Da Vinci nel 1503.
Ripercorriamo quindi la sua storia e andiamo alla scoperta di qualche mistero.
Il ponte di Buriano si trova vicino ad Arezzo, sulla Strada Setteponti che conduce a Castiglion Fibocchi e Loro Ciuffenna. Di origine medievale, mantiene tutt’oggi le sue sette grandi arcate sotto le quali scorre l’Arno. Un luogo di grande fascino che sicuramente avrà conquistato anche l’animo di Leonardo.
Costruito nel 1240 e terminato nel 1277, il ponte è arrivato fino ai giorni nostri resistendo a tutte le grandi alluvioni, alle guerre e alla furia dei tedeschi in ritirata, i quali non ebbero il coraggio di farlo saltare in aria. Oggi resiste al traffico intenso di macchine, camion e tir che vi scorrono sopra.
Ma è proprio il ponte di Buriano quello raffigurato nella Gioconda?
Negli ultimi anni si è avvalorata sempre più questa ipotesi. Secondo alcuni storici dell’arte il ponte che si può vedere sulla destra del dipinto sarebbe proprio quello di Buriano, incastonato in un paese immaginario che oggi sembra assomigliare molto alla Valdichiana. Questo territorio fu studiato da Leonardo tra il 1502 e il 1503 per volontà di Cesare Borgia, in quale desiderava bonificarlo per realizzare un canale vicino all’Arno, navigabile fino a Pisa. Leonardo fu incaricato di realizzare una mappa a volo d’uccello, ovvero con una prospettiva dall’alto, come se l’artista stesse sorvolando la zona. Leonardo quindi ammirava il Ponte di Buriano, fondamentale per quella zona paludosa: era infatti una costruzione che consentiva il passaggio di persone, animali e carri.
Leonardo sarebbe rimasto talmente ammaliato da questo capolavoro architettonico da inserirlo anche in un’altra sua opera precedente alla Monnalisa: la Madonna dei Fusi dipinta nel 1501.
Teorie queste che rimangono tali, in quanto non si hanno notizie certe o documenti che ne possano testimoniare la veridicità.
Rimane uno dei tanti misteri legata alla Gioconda e all’opera di Leonardo Da Vinci, che continua ad affascinare ancora molti.